Cosa hanno in comune queste due serie, oltre al fatto di essere britanniche e apprezzatissime a livello mondiale? Forse solo il fatto che le hai viste in contemporanea su Netflix (alternandone gli episodi). Già prima di iniziarne la visione, eri convinto di sapere quale ti sarebbe piaciuta di più: per un vecchio lettore di fantascienza come te, poteva esserci partita tra uno slice of life ambientato nel secolo scorso e una serie fantascientifica che esplora il lato oscuro delle tecnologie moderne? In teoria no. E invece[...]
E invece no. Downton Abbey ti è sicuramente piaciuta di più. Ti hanno letteralmente conquistato le vicende della nobile famiglia Crawley, conti di Grantham, e dei suoi domestici, a cavallo tra il 1912 e il 1926. Non solo i personaggi sono tratteggiati benissimo e le loro vicende personali risultano avvincenti, ma la serie, soprattutto a partire dalla terza stagione, riesce anche a ritrarre i cambiamenti sociali che hanno portato l'Inghilterra nell'era moderna, in cui l'estrazione nobiliare inizia a perdere inesorabilmente valore.
Due parole sul tuo personaggio preferito, che, a tuo modesto parere, spicca di gran lunga su tutti gli altri. La vecchia contessa madre, lady Violet Crawley, interpretata da Maggie Smith, è altezzosa, determinata, arguta e spietata; per ovvi motivi anagrafici è quella che mostra più di tutti gli altri il suo attaccamento ai valori nobiliari pre-Grande Guerra e allo status quo. Allo stesso tempo però ogni volta emerge chiaramente che ciò che le sta più a cuore non è nient'altro che la felicità della sua famiglia e delle persone che le gravitano intorno. Ti sei affezionato tantissimo al suo personaggio, come ti capita spesso quando qualche serie (o libro, o fumetto, o film) ti colpisce particolarmente.
Ecco, dei personaggi del genere, ai quali "affezionarsi", Black Mirror non li ha. E non perché i personaggi di Black Mirror non siano ben scritti e definiti, ma perché, essendo la serie strutturata ad episodi autoconclusivi, non è riuscito a scattare dentro di te il meccanismo affettivo, che è scattato per altre serie che ti sono piaciute.
Ma se la considerazione di sopra è piuttosto soggettiva, non si può negare che la struttura ad episodi autoconclusivi di Black Mirror, per quanto sia peculiare, non giochi a suo favore. Questo perché, se ogni volta devi scrivere un episodio diverso, con una nuova idea su un tema di base simile, non avrai mai lo stesso risultato. E quindi, tra i 19 episodi della serie, ci sono alcuni che ti sono piaciuti molto, altri che ti sono piaciuti abbastanza e altri che proprio no. Paradossalmente, anche se il creatore della serie Charlie Brooker, avesse scritto 19 episodi qualitativamente omogenei, non sarebbero comunque stati giudicati allo stesso modo dal pubblico. Insomma, ci sarà sicuramente qualche episodio che, a seconda dei gusti personali, non piacerà ed andrà ad influenzare il voto complessivo sulla serie.
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